Artista e scrittore nato in Sardegna, si è formato attraverso esperienze nel campo delle arti figurative, comunicazione, grafica, collaborazioni teatrali e culturali nella ricerca e recupero delle tradizioni popolari e religiose, come il ‘Bisso’ o ‘Su Iscravamentu’. Dopo un lungo periodo nel figurativo e grafica, intraprende una sua ricerca sul materico e informale.
Le suggestioni, il segno e la materia sono elementi basilari della vena espressiva, che nel tempo ha generato un linguaggio pittorico sempre più ricercato. La tecnica, ricca talvolta di inserti naturali, si è affinata attraverso una combustione di olio e resine acriliche, sabbie o cristalli. Negli anni 90 entra a far parte del gruppo dei giovani artisti dell’isola che ruotano attorno alla Galleria ‘La Bacheca’ di Cagliari e crescono i confronti con altre culture e tendenze artistiche.
A fine anni 90 spazia su interventi di scultura dipinta, materiali e pigmenti naturali olio e acrilico su basi lapidee – basalto o travertino e una serie di tele tonde. Le collezioni alternano opere a olio con l’acrilico.
Dopo diverse esperienze di opere giovanili, tutte figurative e astratte inizia un ciclo di pittura materica.
Le collezioni personali sono; ‘Oltremare’ ‘Isola di Confine’ ‘La Donna di Nessuno’ ‘I Ritorni’ ‘Quasi’
Un filo di analisi, non solo pittorica, tenuto assieme dalla ricerca di un linguaggio personale che indaga sull’uomo attraverso l’arte.
Fra queste, si evidenzia ‘Isola di Confine’ del 2001, un percorso di forte richiamo concettuale dedicato alla Sardegna; Paure, misteri, tensioni popolari, sintesi espressiva suggerita dalla materia.
Dopo due anni viene presentata ‘La Donna di Nessuno’, la collezione più intima e controversa, che fuoriesce dal mistero per divenire combustione di sensi, intorno al dramma del possesso, le appartenenze e la stessa ansia del perdersi e ritrovarsi.
Con alcune Associazioni Culturali partecipa a importanti mostre internazionali, orientate al recupero delle tradizioni popolari e culturali sarde, come ‘Aurea’ ‘Bisso Porpora e Carbone’ e ‘Kentu concas kentu barritas’ ‘Cagliari/Napoli diario di bordo’. Allo stesso modo sono da citare le esposizioni presso il ‘Museo Ortiz Echague’ di Atzara o la rassegna Nazionale ‘Generazioni’ a Barletta.
Nel 2003 lavora su un’installazione di grandi dimensioni e intervento con materiali e pigmenti naturali olio e acrilico su basi lapidee – basalto e travertino dal titolo ‘Eclissi Virtuosa’.
Con l’Associazione Culturale ‘Fraria’ partecipa alla Collettiva internazionale “La Bandiera /simbolo bifacciale”; che nel 2008 sarà esposta anche in altri centri dell’Isola, in Lombardia e Piemonte, nella quale la tela proposta, su sfondo giallo striato d’arancio, quattro vele rosso scuro che si allontanano da un nucleo centrale (‘Inconsapevoli Rotte’). Nel 2008 da citare una collaborazione con il Museo Gramsci di Ghilarza.
Il profilo biografico e una galleria di immagini è inserita nel portale istituzionale della Regione Sardegna ‘Sardegnacultura’ fra gli artisti contemporanei. Un riconoscimento internazionale da citare è quello della prestigiosa Galleria privata ‘Saatchi Gallery’ di Londra, ancora presente nella sua Galleria Virtuale.
Le opere e l’attività sono richiamate nei siti d’arte nazionale e internazionale. Dopo un periodo di sosta pittorica si dedica principalmente alla scrittura e nel 2010 viene pubblicato il romanzo Belize City, presentato al Salone del Libro di Torino nel maggio 2010.
Concept “Tre uomini; uno si è fermato, uno non vive e l’altro fugge via. Tony, affermato pubblicitario, decide di invertire la propria rotta esistenziale: dal settore della comunicazione, si tuffa in quello del turismo. Nel frattempo viene coinvolto in un’operazione di intelligence, per risolvere il sequestro di una giovane americana, scomparsa in Africa mentre indagava sugli aiuti umanitari e i loro strani percorsi. Durante questa missione conoscerà due uomini dall’esistenza sospesa come la sua: Martin e Gerard. Martin, dai servizi segreti israeliani e improvvise tragedie, è costretto a fuggire. Gerard, un insolito scrittore con trascorsi nella politica, anticipa il pensiero col suo “paganesimo dell’avvenire”. Scrive e non vive. Una giostra di colori gira e mescola il viaggio interiore, cercando di esplorare l’hardware emotivo, le precondizioni. Belize City, città simbolo della provvisorietà, civiltà capovolta e luogo delle anime in transito, un luogo distrutto dagli uragani e ricostruito con legni colorati e vivi”.
Dopo il libro nasce la collezione ‘i Ritorni’, quasi un cerchio che si chiude dopo le prime tre.
Si tratta comunque di una produzione più lenta che va a pescare negli stili e linguaggi delle collezioni precedenti, con prevalenza dell’acrilico e le sfumature azzurre e arancio, con lievi inserimenti di materico.
Negli anni successivi riprende il lavoro sulla collezione ‘Quasi’ con un ritorno definitivo all’acrilico e al materico.